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porcini

Una passeggiata nei boschi è anche l’occasione per raccogliere funghi, da cucinare poi per una cenetta profumata e saporita. Ci sono alcune regole da seguire, per evitare situazioni spiacevoli o addirittura pericolose: Raccogliere solo i funghi che si conoscono. A Primiero non ci sono infatti sportelli micologici per il controllo dei funghi. Sarebbe quindi un peccato buttare tutti i funghi raccolti per paura che nel cestino ce ne siano di non commestibili. Ancora più pericoloso consumare funghi la cui commestibilità non sia certa. Non distruggere i funghi ritenuti velenosi, anche loro sono utili alla vita del bosco! Informarsi bene sulle zone in cui è permesso raccogliere funghi. All’interno del territorio del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino (i cui confini sono tabellati in corrispondenza dei sentieri di accesso) la raccolta funghi è infatti consentita esclusivamente ai residenti, in quanto titolari di diritti di uso civico. Raccogliere i funghi negli orari in cui è permesso: dalle ore 7 alle ore 19 Rispettare la quantità massima giornaliera: 2 kg per persona di età superiore ai 10 anni Pulire sommariamente i funghi sul posto e trasportarli in cestini rigidi e forati Munirsi di un permesso per la raccolta (vedi sotto) Permesso per la raccolta funghi:

  •  O CHE PIOVA O CHE SIA BELLO, METTITI GLI STIVALI E IL CAPPELLO: ovvero, l’importanza di un abbigliamento essenziale fatto di indumenti cornodi e caldi, ma non ingombranti; gli stivali di gomma possono proteggere dall’umidita’ ma anche dalle eventuali vipere.
  • SIA LA SERA CHE IL MATTINO NON PARTIR SENZA IL CESTINO : e, se proprio questo non fosse possibile, una leggera borsa di tela, aperta in alto, o un fazzoletto annodato, sul fondo del quale starà  un vassoietto di cartone rigido: no e poi no agli orribili sacchetti di plastica, dove non circoli l’aria. I funghi si ammucchiano e ammaccano, per poi degenerare rapidamente.
  • IL CERCATORE Dl FUNGHI PERFETTO, NON USA NE’ RASTRELLO NE’ ZAPPETTO: per non danneggiare il micelio! Bastano un bastone. per scostare con delicatezza foglie e arbusti, e un coltellino per le prime operazioni di pùlizia. Per staccare il fungo si usano le dita, esercitando eventualmente una leggera torsione, il più in basso possibile, senza strappare.
  •  FIDARSI E’ BENE, NON FIDARSI E’ MEGLIO: cioè fidiamoci solo dei funghi che si riconoscono con certezza, tralasciando gli scono-sciuti, anche se molto attraenti. Se si vogliono portare a casa per ragio-ni di studio, meglio avere due cestini, per evitare che gli eventuali esemplari tossici vengano a contatto con quelli destinati alla tavola.
  • GIOVANI E SANI QUANTI VUOI. QUELLI VECCHI LASCIALI AI BUOI; i funghi troppo maturi, infatti, possono essere pe-ricolosi. Ma sarebbe anche opportuno evitare di raccogliere quegli esernplari cosi’ giovani da rendere difficile il riconoscimento.
  • E’ VILLANO, IGNORANTE E ANCHE BRUTO CHI DISTRUGGE UN FUNGO SCONOSCIUTO: rna non si devono distruggere nemmeno quelli sicuramente velenosi. Nel primo caso potremmo togliere ad altri, piu’ competetenti, il piacere di trovare delle specie a loro gradite; nel secondo, priveremmo comunque il bosco di un elemento importante per il suo equilibrio biologico, e ne guasteremmo la bellezza.
  • POCHI E’ MEGLIO DI UNO, MOLTI E’ MEGLIO DI POCHI: ovvero, non ostiniamoci a cercare solo porcini. Il bello dell’andar per funghi sta anche nella continua possibilità  di rinnovamento che ci da  il conoscere un sempre maggior numero di specie
  • DATE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE: cioè informiamoci sulle leggi locali che regolano la raccolta e rispettiamole.Eviteremo anche l’ostilita’ degli abitanti della zona, che alle volte può assumere toni minacciosi…
  • AL VILLAN NON DOMANDARE DOVE I FUNGHI MIGLIORI PUOI TROVARE:è del tutto inutile, non lo diranno mai, o tenderanno a metterci fuori strada. Caso mai ci si puo’ aggregare a un gruppo micologico, ma la conquista piu bella è scoprire da se’ i luoghi, anche dopo una faticosa ricerca.
  • DAGLI AMICI MI GUARDI IDDIO CHE DAI FUNGHI MI GUARDO IO: e il modo più efficace per farlo è quello di osservare e riosservare i nostri funghi, senza trascurare alcun dettaglio. Solo la conoscenza dei particolari morfologici ci può evitare il rischio di penose conseguenze: la somiglianza di forma e colore noi è mai elemento sufficiente! Non ci vorrà molto perche’ certi termini come volva, anello, tubuli. cortina ci diventino familiari. Per i casi troppo difficili, se saremo esperti, ricorreremo al microscopio.